Se stai cercando informazioni in merito al Disco d’Oro, in questa guida ti spiegheremo cos’è quanto vale e come si ottiene nel 2025.
Insomma, stiamo parlando di uno dei riconoscimenti più importanti a cui un artista può ambire. Riconoscimento che, nel corso degli anni, si è trasformato in modo da andare incontro alle attuali tendenze di mercato.
Disco d’Oro: l’evoluzione della distribuzione musicale fino al 2025
Prima di buttarci a capofitto in tutte le questioni che attengono il Disco d’Oro, riprendiamo il concetto espresso nella parte finale dell’introduzione.
Infatti, il mondo della musica contemporanea ha subito numerose e profonde trasformazioni. Il tutto, poi, nel corso di un arco temporale piuttosto ristretto.
Insomma, all’inizio avevamo un mercato prettamente analogico, per cui la musica veniva distribuita grazie a particolari tipologie di supporti fisici.
Il vinile dunque, seguito dalle musicassette (che forse i meno giovani ricordano ancora) e dai CD-Rom.
A partire dagli anni 2000, però, c’è stato un drastico “cambio di rotta”, dal momento che è avvenuto il passaggio al digitale.
Grazie a questa tecnologia, infatti, la musica viene distribuita senza ricorrere ad alcun supporto.
Inoltre, la digitalizzazione sta contribuendo alla scomparsa degli intermediari, visto che, attualmente, un artista può “vendere” la sua musica in modo diretto, bypassando in toto i vecchi meccanismi che regolavano la distribuzione musicale.
Cos’è il Disco d’Oro?
Il Disco d’Oro è un importantissimo riconoscimento, ovvero un premio che viene assegnato in ambito artistico-musicale, a cui aspirano cantanti e band di tutto il mondo, in virtù delle effettive vendite realizzate.
È stato istituito nel 1942 dalla RCA Victor, una casa discografica nata dalla fusione tra la RCA, per l’appunto, e la Victor.
Infatti, in quell’anno, il loro artista di punta Glen Miller vendette proprio 1 milione di copie grazie al 78 giri “Know Why/Chattanooga Choo Choo”.
Per l’occasione, dunque, la sua casa discografica decise di regalargli un riconoscimento simile a un disco a 78 giri dipinto d’oro
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, anche tanti altri paesi del mondo decisero di adottare questo premio, Italia inclusa.
A tal proposito, il primo nostro concittadino a vincerlo è stato Domenico Modugno con la canzone “Nel blu, dipinto di blu”, pubblicata nel 1958.
Detto ciò, nel corso degli anni il meccanismo di assegnazione del Disco d’Oro ha subito diverse variazioni che esamineremo dettagliatamente nel corso dei prossimi paragrafi.
Come si otteneva il Disco d’Oro prima della digitalizzazione
In questa sezione della nostra guida analizziamo la situazione del Disco d’Oro prima della digitalizzazione della musica.
Nello specifico, vedremo dettagliatamente come stavano le cose:
- Negli USA
- In Italia
Prima di scendere nei dettagli, in via preliminare dobbiamo sottolineare il fatto che si possono già distinguere 2 criteri di conteggio.
Ad esempio, vi è il così detto “sell in” (in italiano “venduto all’interno”) che prende in considerazione le copie vendute dalla casa discografica ai singoli negozi di distribuzione.
Al tempo stesso, però, vi è anche il “sell out” (cioè “venduto all’esterno”) che quantifica tutte le copie vendute ad ogni singolo utente finale.
Come puoi intuire tu stesso, nel corso degli anni ogni paese ha adottato un proprio sistema di quantificazione, nonostante nel 1958 il disco d’oro sia stato ufficializzato a livello federale (e, se volgiamo, anche internazionale) dalla R.I.A.A., acronimo dell’ente “Recording Industry Association of America”.
1. Negli USA
Siccome sarebbe impossibile passare al vaglio la situazione di ogni singolo paese estero, in questa sezione cerchiamo di capire come si otteneva il Disco d’Oro prima dell’avvento della osservando la situazione americana, dato che è stata presa come riferimento anche da molte altre nazioni.
Come anticipato poco fa, la soglia prevista nel 1958 era di 1 milione di copie vendute che, grosso modo, equivaleva a circa 1 milione di dollari di venduto.
Successivamente, tale soglia si alzò, anche a causa del mercato che era in continua espansione.
Di conseguenza, a partire dal 1975, per ottenere il Disco d’Oro era necessario arrivare a quota 1,5 milioni (requisito aggiuntivo di ben 500mila unità).
In questi anni, poi, vennero istituiti anche altri riconoscimenti, come il Disco di Platino, di cui, però, parleremo più avanti.
Tornando a noi, invece, dal 1989 le soglie vennero modificate al ribasso, complice anche la diminuzione delle vendite. Ad esempio, da 1 milione di copie, il Disco d’Oro passò a 500mila.
2. In Italia
Parlando, invece, di come si otteneva il Disco d’Oro in Italia prima dell’avvento della digitalizzazione, anche dai noi la soglia limite è stata – per anni – il milione di copie vendute.
Tutto, però, cambiò a partire dal 1975.
Infatti, vennero messi in atto alcuni ribassi, tali per cui si passò da un milione di copie a 500mila copie per i singoli. In relazione agli album, la soglia scese a 300mila
Pochi anni dopo, più precisamente nel 1982, si optò per nuovo ed ulteriore ribasso.
Il Disco d’Oro veniva assegnato al raggiungimento delle 300mila copie di singoli e di 250mila album venduti.
Per dovere di cronaca, l’ente che si occupa del conteggio delle vendite in Italia è la F.I.M.I., ovvero “Federazione Industria Musicale Italiana”.
Venne istituita nel 1992, a seguito della scissione della Associazione fonografici italiani causata dal pressing delle multinazionali discografiche.
Come si ottiene il Disco d’Oro a seguito della digitalizzazione

Per anni, il mercato della musica è rimasto abbastanza stabile. Il primo vero grande sconvolgimento, però, è avvenuto in concomitanza con la digitalizzazione dell’intera società.
In parole povere, a partire dai primi anni 2000, la distribuzione musicale ha iniziato ad orientarsi verso nuovi supporti, a cominciare dal formato MP3.
Insomma, l’utente finale non era più costretto a recarsi in negozio per acquistare la musica preferita, dal momento che poteva comprarla direttamente online dai siti dei propri artisti preferiti.
Questa, però, è stata solo un’altra fase di passaggio.
Oggigiorno, infatti, quasi nessuno acquista più la musica “al pezzo”, se non i collezionisti o gli appassionati di generi di nicchia.
Attualmente, la musica viene distribuita grazie alle piattaforme streaming, di cui la più famosa è Spotify, chiaramente.
L’utente paga un abbonamento fisso mensile grazie a cui puoi può ascoltare quando vuole e dove vuole l’intero catalogo della piattaforma, cioè oltre 100 milioni di brani.
Anche in questo caso, diamo un breve sguardo alla situazione internazionale e, successivamente a quella italiana.
1. Negli USA
Entrando nel vivo di come si ottiene il Disco d’Oro a seguito della digitalizzazione, dobbiamo subito specificare che la R.I.A.A. ha creato dei nuovi parametri di quantificazione.
Infatti, ha introdotto il concetto di “Album-Equivalent Unit” (in italiano “unità equivalente all’album”).
In poche parole, si tratta di un valore di conversione che tiene in esame le vendite “tradizionali” di album, così come degli ascolti sulle piattaforme di streaming.
Di conseguenza, la R.I.A.A. definisce tassi di conversione specifici per ciascun formato proprio al fine di determinare il numero totale di unità accumulate.
All’atto pratico, per ottenere un Disco d’Oro “contemporaneo” bisogna totalizzare circa 625 milioni di ascolti in abbonamento o, in alternativa 1,8 miliardi ascoltati gratuiti.
Per quanto possano sembrare delle cifre da capogiro, in realtà si tratta di traguardi perfettamente raggiungibili, specie se consideriamo i record stabiliti dagli artisti più ascoltati su Spotify, proprio come spieghiamo nella nostra rispettiva guida di approfondimento.
In ogni caso, il conteggio totale riferito ad ogni singolo artista tiene conto anche di eventuali vendite effettuate tramite i vecchi metodi di distribuzione.
1.1 Tabella Riepilogativa: come si ottiene il Disco d’Oro negli USA nel 2025
| Singoli | Album e Raccolte |
|---|---|
| 500mila copie | 500mila copie |
2. In Italia
Terminata di analizzare la situazione Oltreoceano, vediamo come si ottiene il Disco d’Oro in Italia nella così detta “era digitale”.
Com’era prevedibile, la situazione del nostro Paese è, per certi versi, piuttosto diversa da quella statunitense.
Nel nostro caso, dunque, l’ente di riferimento è la F.I.M.I., già tirata in ballo nei paragrafi precedenti.
Fino a poco fa, 130 ascolti in streaming erano equiparati ad un download digitale. A sua volta, quest’ultimo veniva equiparato ad un acquisto “tradizionale”.
Il tutto, però, prendendo come riferimento un massimo di 10 ascolti per ciascuno utente al giorno e in relazione a tracce di almeno 30 secondi di durata.
Tralasciano i complessi calcoli che lasciamo volentieri agli addetti ai lavori, per ottenere un Disco d’Oro grazie agli ascolti su Spotify Italia ne devi totalizzare 2 milioni e mezzo.
Tra l’altro, a partire dal 2025, le certificazioni per i singoli (album esclusi, dunque) sono state raddoppiate, sia in relazione al mercato digitale, che a quello “tradizionale”.
2.1 Tabella Riepilogativa: come si ottiene il Disco d’Oro in Italia nel 2025
| Singoli | Album e Raccolte |
|---|---|
| 100mila copie | 25mila copie |
Disco d’Oro Vs Disco di Platino: qual è il più importante?
Nel corso degli anni sono stati inventati altri premi e riconoscimenti, quindi, attualmente, è più importante il Disco di Platino, rispetto al quello d’Oro.
Infatti, salvo casi particolari, il primo si raggiunge totalizzando il doppio delle vendite che servono per aggiudicarsi il secondo.
Non a caso, parlando di metalli, il platino è, per l’appunto, ritenuto più prezioso rispetto all’oro.
Comunque sia, la “discrepanza” tra Disco d’Oro e Disco di Platino vale sia per gli album, che per i singoli, tenendo conto delle vendite “tradizionali”, ma anche degli ascolti in streaming.
Detto questo, stiamo parlando di un premio inventato più di recente rispetto al Disco d’Oro, dal momento che è stato assegnato per la prima volta nel 1975, sempre dall’americana R.I.A.A.
A sua volta poi, esistono altri riconoscimenti sempre appartenenti alla “famiglia Platino”, di cui, esamineremo tutti i dettagli nei prossimi sotto-paragrafi.
Come si ottiene il Disco di Platino: le attuali certificazioni
A differenza del Disco d’Oro, quello di Platino prevede una sorta di “famiglia” di riconoscimenti. Infatti, si va dal “Disco di Platino” propriamente detto, fino al “9 volte Disco di Platino”.
Per praticità, riassumiamo i vari scaglioni nella tabella che vedi qui sotto.
| Premio | Singoli | Album e Raccolte |
|---|---|---|
| Platino | 200mila copie | 50mila copie |
| Platino 2 | 400mila copie | 100mila copie |
| Platino 3 | 600mila copie | 150mila copie |
| Platino 4 | 800mila copie | 200mila copie |
| Platino 5 | 1 milione di copie | 250mila copie |
| Platino 6 | 1 milione e 200mila copie | // |
| Platino 7 | 1 milione e 400mila copie | // |
| Platino 8 | 1 milione e 600mila copie | // |
| Platino 9 | 1 milione e 800mila copie | // |
Disco d’Oro: tutti gli altri riconoscimenti

Nel caso te lo stessi chiedendo, no, il Disco d’Oro e il Disco di Platino non sono gli unici riconoscimenti che un artista può ottenere nel corso della sua carriera.
Infatti, vi sono anche:
- Disco d’Argento
- Disco di Diamante
Per certi versi, vanno a “completare” il sistema di certificazione determinato dai premi già precedentemente argomentati.
Anche in questo caso, si fa riferimento alla scala gerarchica delle materie prime più preziose.
Infatti, l’argento è il meno prezioso di tutti, mentre il diamante supera persino il platino, oltre che l’oro.
Se vuoi saperne di più, ecco gli approfondimenti con alcuni cenni storici.
1. Disco d’Argento
Se sul Disco d’Oro c’è parecchio materiale, su quello di Argento, purtroppo, si sa ben poco in merito alla sua nascita.
Tuttavia, sappiamo di per certo che si tratta del premio meno prestigioso di tutti, a cominciare da quello Oro.
Inoltre, attualmente non viene quasi più assegnato, se non eccezionalmente in alcuni paesi, tipo Gran Bretagna, Croazia e pochi altri.
A prescindere dalle singole metodologie di classificazione nazionale, il Disco d’Argento corrisponde – grosso modo – alla metà delle vendite necessarie per ottenere il Disco d’Oro.
Tra l’altro, nemmeno nel nostro Paese viene assegnato, né in relazione ai singoli, né in relazione agli album.
2. Disco di Diamante
Anche sulla storia del Disco di Diamante si sa poco però, ciò che è certo, è che solo 82 canzoni sono riuscite a vincerlo nel corso di tutta la storia della musica.
Comunque sia, quello che ci interessa è la cifra di vendite necessaria per ottenerlo. Se prendiamo come riferimento il sistema di quantificazione americano, a partire dal 1999 sono necessarie ben 10 milioni di copie vendute.
In Italia, invece, la soglia di abbassa notevolmente. Secondo la F.I.M.I, infatti, bastano solo 500mila copie vendute.
In ogni caso, per il conteggio finale si tiene sempre conto delle vendite fisiche, ma anche e soprattutto degli ascolti sulle piattaforme di musica in streaming.
Gli aspetti pratici del Disco d’Oro: quanto si guadagna?
Beh, di per sé il Disco d’Oro non comporta ad alcun vantaggio economico diretto, dal momento che è tutta questione di prestigio nei confronti del panorama musicale italiano, piuttosto che internazionale.
Certo, il fatto di aver vinto un tale riconoscimento può certamente spalancare a nuove e numerose opportunità, ma nulla di più.
Nonostante ciò, possiamo comunque fare il ragionamento inverso, ossia farci un’idea di quanto corrisponde il numero di vendite totalizzate per ottenere, per l’appunto, il Disco d’Oro.
Prendendo in esame un’ipotetica stima di sole vendite fisiche, attualmente bastano 25mila copie. Ipotizzando che all’artista rimanga 1 € (detratti i costi di produzione, marketing, ecc.), sarebbero 25mila euro netti.
Su Spotify, invece, servono 2,5 milioni di ascolti che, pagati a 0,004 € l’uno, corrispondono a circa 10 mila euro.
A proposito, se ti interessa sapere quanto guadagnano gli artisti su Spotify, dai pure un occhio alla nostra guida di approfondimento in cui troverai tutti i dettagli del caso.
1. Quanto vale un Disco d’Oro in Euro?
Come abbiamo appena constatato, un Disco d’Oro in Euro può avere un valore che va dai 10mila, fino ai 25 mila.
Naturalmente, è impossibile calcolare la cifra esatta, dal momento che intercorrono molteplici fattori, anche piuttosto diversi tra loro.
Ad esempio, se un artista deicide di auto-prodursi, otterrà sicuramente dei guadagni maggiori rispetto a chi, al contrario, ha tutto uno staff da pagare.
Anche il metodo di promozione ha il suo peso dato che, molto spesso, promuovere la musica online ha, senz’altro, dei costi minori rispetto al mercato tradizionale fatto, in primis, da lunghi tour promozionali di concerti dal vivo.
Cos’è il Disco d’Oro, Quanto Vale e Come si Ottiene: riassunto finale
- Il mondo della musica contemporanea ha subito numerose e profonde trasformazioni. Il tutto, poi, nel corso di un arco temporale piuttosto ristretto.
- All’inizio avevamo un mercato prettamente analogico, per cui la musica veniva distribuita grazie a particolari tipologie di supporti fisici.
- A partire dagli anni 2000, però, c’è stato un drastico “cambio di rotta”, dal momento che è avvenuto il passaggio al digitale che ha riguardato anche l’ambito della distribuzione musicale.
- Tuttavia, sono rimaste alcune “costanti” e, una delle più importanti, è senza dubbio il famoso Disco d’Oro, un premio che viene assegnato in ambito artistico-musicale, a cui aspirano cantanti e band di tutto il mondo, in virtù delle effettive vendite realizzate.
- Ovviamente, nel corso degli anni i parametri di calcolo hanno subito numerose variazioni. Attualmente, però, in Italia il Disco d’Oro si ottiene con 25mila copie di album vendute (per i singoli bisogna arrivare a 100mila). Negli Stati Uniti, invece, la soglia sale a 500mila, sia per i singoli, che per gli album.
- Rapportando il tutto agli ascolti Spotify, per ottenere il premio in questione bisogna totalizzare 2,5 milioni di ascolti.
- Per concludere, nel corso degli anni sono stati istituiti ulteriori riconoscimenti che vanno oltre il prestigio del Disco d’Oro: si tratta del Disco di Platino e, a seguire, del Disco di Diamante.





