Se sei capitato in questa guida facendo ricerche in merito alla psicologia del bloccare una persona sui social è perché, molto probabilmente, si tratta di un fenomeno che ti riguarda di persona.
Magari sei già stato bloccato o, invece, sei stato tu a farlo nei confronti di un’altra persona.
Nei prossimi paragrafi, dunque, parleremo proprio di questo comportamento che caratterizza la presente “era digitale”.
Psicologia del bloccare una persona sui social: cosa significa in realtà
Di fondo, la psicologia del bloccare una persona sui social ha alla base un comportamento umano conosciuto fin dall’alba dei tempi, ossia il rifiuto.
Sebbene, come tale, abbia 1000 sfaccettature per cui non basterebbe nemmeno un libro intero per descriverlo, in linea di massima potremmo considerarlo come un secco “no” o un “nascondersi” del mondo off-line.
Insomma, cambiano i mezzi grazie a cui possiamo esprimere la nostra personalità ma, di sotto sotto, la sostanza rimane sempre la stessa.
Di conseguenza, ciò che cambia davvero sono le motivazioni e le cause che inducono una persona a provare rifiuto nei confronti degli altri.
Infatti, questo è proprio ciò di cui discuteremo nei prossimi paragrafi.
Bloccare una persona sui social: psicologia e motivi di questa azione
Nella maggior parte dei casi, bloccare una persona sui social può avere le seguenti cause/motivazioni:
- Impedire lo stalking virtuale
- Profonda insicurezza interiore
- Senso di vergogna
- Comportamento narcisistico
Chiaramente, in questa guida possiamo discutere solo le più comuni, proprio in virtù del fatto che il comportamento umano può avere tante sfaccettature, quanti sono gli abitanti totali dell’intero pianeta.
Comunque sia, ricordati che bloccare una persona sui social è sempre e comunque una scelta individuale che, come tale, va rispetta senza insistere.
1. Impedire lo stalking virtuale

Scendendo nel dettaglio della psicologia del bloccare una persona sui social, una delle motivazioni più razionali consiste proprio nell’impedire lo stalking virtuale.
Infatti, c’è una discreta percentuale di persone che, a causa della distanza e di uno schermo che fa quasi da barriera, allentano o, comunque, perdono i freni inibitori.
Questo, però, non solo in ambito affettivo/sentimentale. Per intenderci, se una persona è insistente di suo, nella vita off-line tenderebbe a fermarsi prima.
Anche secondo alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione, i profili social sono da intendersi come una sorta di “estensione virtuale” della propria persona.
Di conseguenza, quando qualcuno non vuole essere cercato o interpellato, ecco che può usare la funzione blocco utente presente sul rispettivo profilo della piattaforma interessata.
Proprio per questo è così importante prendere atto di tale volontà ed evitare di insistere.
2. Profonda insicurezza interiore

Un altro dei motivi psicologici che inducono il bloccare una persona sui social è da ricercarsi proprio nella profonda insicurezza interiore che caratterizza alcuni tipi di personalità.
Come già accennato nella prima parte di questa guida, tale gesto equivale all’esprimere digitalmente un senso di rifiuto.
Chi è profondamente insicuro, dunque, tende molto di più ad eludere il confronto con gli altri. Anzi, per essere più precisi, bloccare una persona sui social significa eliminare a priori la possibilità di interazione sociale.
3. Senso di vergogna

Anche il senso di vergogna può portare al bloccare una persona sui social. Questo, però, può riguardare anche persone che non manifestano problemi di insicurezza.
Infatti, tale stato d’animo può sorgere anche a causa di un evento improvviso e fortuito. Certo, alcuni reagiscono meglio, altri necessitano di più tempo per elaborare la situazione.
Non a caso, di chi blocca per questo motivo, molti di loro sono poi soliti “revocare” il ban, se così possiamo dire.
In pratica si tratta di una decisione momentanea, presa proprio per evitare il contatto verso quella o più persone nei confronti dei quali si prova, per l’appunto, il senso di vergogna.
4. Comportamento narcisistico

Per concludere questa nostra discussione sulla psicologia del bloccare una persona sui social, non possiamo non parlare brevemente anche del comportamento narcisistico.
In altri termini, viene messo in atto tale sotterfugio per farsi desiderare o, comunque, farsi “rincorrere” da un’altra persona.
Per questo motivo, nella quasi totalità dei casi, si verifica spesso e volentieri all’interno di dinamiche sentimentali.
Della serie: “Io sono troppo importante per te, quindi ti rendo la vita difficile nel trovarmi, proprio perché ti voglio vedere tribolare”.
Tra l’altro, il narcisismo è una condizione che, nel bene o nel male, può essere causata dai social stessi.
È risaputo che i like e le altre interazioni possano “dare alla testa”, in quanto provocano un senso di esaltazione che fa mettere noi stessi un gradino in più in alto rispetto agli altri.
Psicologia del bloccare una persona sui social: conclusioni
- La psicologia del bloccare una persona sui social (attività digitale) è data da un comportamento umano che non ha nulla di nuovo: stiamo parlando del rifiuto.
- Infatti, la versione “off-line” di tale comportamento, equivarrebbe a dire un secco “no” o a “nascondersi”.
- Quindi, in sintesi, quali sono le motivazioni psicologiche che spingono a bloccare una persona sui social? Beh, la prima consiste nell’impedire lo stalking virtuale, tra l’altro anche una facoltà più che legittima.
- Non solo, le motivazioni possono ricondursi anche ad una profonda insicurezza interiore, oppure ad un senso di vergona, entrambe situazioni (sia croniche, che momentanee) che spingono a non volersi confrontare con gli altri.
- Infine, bloccare una persona sui Social senza un motivo valido, potrebbe pure essere la manifestazione di un comportamento narcisistico.





